Marco Scaglione
La mia biografia professionale e la mia storia sono legate insieme, tenute forte da un laccio che si chiama passione. Sono fortunato: il mio lavoro mi piace, mi diverte e mi riempie di soddisfazioni.
Ho imparato io e poi ho deciso che era giusto mettere al servizio del gusto degli altri quanto sapevo fare
Poiché la celiachia è una malattia che, se non curata, può portare a complicazioni gravi, cresce la necessità di sistemi di diagnosi precoce poco invasivi che possano raggiungere i soggetti a rischio.
In molti casi i sintomi sono subdoli e non immediatamente riconducibili al morbo celiaco: la malattia può manifestarsi con segni che non riguardano l’intestino ma che invece includono:
Il quadro sulla situazione celiachia in Italia è stato fotografato come ogni anno dalla Relazione annuale al Parlamento opera del ministero della Salute. Dai dati resi noti si nota come la celiachia sia una malattia che colpisce soprattutto le donne e che sta avendo un boom di nuovi casi: dal 2012 al 2014 si è registrato un +15%.
Per quanto riguarda la diffusione della celiachia in Italia, si nota come sia più frequente al nord (48% dei casi) rispetto al centro (22%) e al sud (19%). La Lombardia è la regione più interessata con oltre 30mila celiaci (17% sul totale)
Si confermano dunque in crescita i numeri della celiachia in Italia. Ma è necessario interpretare i dati: ci sono più celiaci rispetto al passato oppure oggi è più probabile giungere a una corretta diagnosi? «Non c’è nessuna evidenza scientifica che indichi che il numero dei casi di celiachia sia in aumento», ripete ogni volta che può Marco Silano, direttore del reparto alimentazione, nutrizione e salute dell'istituto Superiore di Sanità e coordinatore del comitato scientifico dell'Associazione Italiana Celiachia.
Oggi la certezza è che dalla celiachia non si guarisce, ma sicuramente è possibile conviverci in maniera molto più tollerabile.