Marco Scaglione
La mia biografia professionale e la mia storia sono legate insieme, tenute forte da un laccio che si chiama passione. Sono fortunato: il mio lavoro mi piace, mi diverte e mi riempie di soddisfazioni.
Ho imparato io e poi ho deciso che era giusto mettere al servizio del gusto degli altri quanto sapevo fare
A livello globale le varietà coltivate sono davvero molte, centinaia di migliaia, in Italia sono circa 150. Si consuma di norma in grani interi ma viene anche lavorato per ottenere riso soffiato, amido o sfarinati, a loro volta declinati in diverse tipologie di prodotti.
Sul piano merceologico si effettua una classificazione in base alle dimensioni del chicco e in base ai limiti di tolleranza ammessi e stabiliti dalla legge. Nel commercio internazionale la distinzione si fa soprattutto in funzione della lunghezza dei grani. La normativa italiana prevede 4 classi: Comune o Tondo, Semifino, Fino e Superfino.
· Comune: è un riso tondo con grani di lunghezza inferiore a 5.2 mm e con un rapporto tra lunghezza e larghezza inferiore a 2. Varietà ricomprese: Balilla, Elio e Selenio.
· Semifino: è un riso medio con chicchi di lunghezza compresa fra i 5.2 e i 6.2 mm ed un rapporto tra lunghezza e larghezza inferiore a 3. Varietà ricomprese: Argo, Cripto, Lido, Padano, Vialone Nano.
· Fino: può essere medio (Europa, Loto, Riva) oppure lungo di tipo A (Ariete, Cervo, Drago, Ribe, Sant'Andrea). In questo secondo caso i chicchi hanno una lunghezza superiore ai 6 mm ed un rapporto tra lunghezza e larghezza compreso fra 2 e 3.
· Superfino: riso lungo di tipo A (Arborio, Baldo, Carnaroli, Roma, Volano) oppure di tipo B con rapporto tra lunghezza e larghezza superiore a 3 (Graldo, Panda, Pegaso, Thaibonnet).
100 g di riso contengono 332 kcal / 1389 kj.
Inoltre, per ogni 100 g di questo prodotto abbiamo: