Disbiosi intestinale e celiachia

venerdì, 16 ottobre 2020 / Pubblicato in Nutrizione
Disbiosi intestinale e celiachia

Ormai conosciamo i meccanismi della celiachia e l’allergia al grano: la celiachia è una patologia autoimmune cronica innescata dal consumo di glutine nei soggetti geneticamente predisposti che causa sintomi intestinali ed extra-intestinali, mentre l’allergia al grano è una reazione avversa del sistema immunitario nei confronti delle proteine del grano.
Ma cosa succede in presenza di una sensibiltà al glutine non celiaca? a seguito dell'ingestione di glutine emergono disturbi gastrointestinali come dolore addominale, gonfiore, alvo irregolare (diarrea e stipsi alternati), sia extraintestinali, tra cui stanchezza cronica, mal di testa, confusione mentale, dolore articolare e muscolare, eczema o eruzione cutanea, depressione, anemia. Questi si verificano entro poche ore o pochi giorni dall’ingestione di alimenti contenenti glutine ed i sintomi migliorano o scompaiono rapidamente con l’esclusione di questi ultimi e ricorrono dopo la loro reintroduzione.
Una volta diagnosticata la patologia, come si può risalire alle cause? La review ha dimostrato che si tratta di una condizione multifattoriale, della quale il medico fa diagnosi soltanto per esclusione, ovvero escludendo che il soggetto che ha di fronte non sia né celiaco, né allergico al glutine.
Altri studi, invece, hanno focalizzato la loro attenzione sul possibile ruolo svolto dagli inibitori dell’amilasi/tripsina (ATI), un insieme di proteine contenute nei cereali che supportano la difesa naturale degli stessi contro parassiti e insetti. I ricercatori hanno dimostrato che gli ATI sono forti attivatori delle cellule dendritiche e, quindi, delle nostre difese immunitarie, causando così infiammazione.Quando, infatti, la fosfatasi alcalina intestinale risulta ridotta, si manifestano le patologie infiammatorie intestinali e, purtroppo, anche la sensibilità al glutine non celiaca.
La perdita dell’equilibrio fra le diverse componenti batteriche intestinali causa una diminuzione della produzione di butirrato, causando quindi l’aumento della permeabilità intestinale, alterazioni dello strato di muco e, di conseguenza, il contatto diretto tra gli enterociti e gli antigeni microbici (come l’LPS) e di origine alimentare (ad esempio il glutine), creando un circolo vizioso.
Non serve a nulla eliminare solo il glutine dalla nostra alimentazione se poi continuiamo a mangiare male, contribuendo così alla disbiosi intestinale. Ciò che bisognerebbe fare, invece, è condurre il più possibile uno stile di vita regolare e sano, consumando alimenti di qualità, eliminando gli zuccheri semplici ed i carboidrati raffinati dalla propria alimentazione.

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